mercoledì 31 luglio 2013

Corso FAD. Cardiopatia ischemica cronica: dalla cellula al letto del malato

Il futuro è nella formazione a distanza (distance learning)?

Una diffusione a macchia d'olio

La formazione a distanza dilaga. Basti pensare all'università londinese The Open University, oggi considerata una delle più grandi istituzioni universitarie mondiali.


In Italia la diffusione del distance learning non è così rapido come in altri paesi europei. Tuttavia, grazie anche alla spinta della necessità che hanno alcune figure professionali (come i medici e gli infermieri) di ottenere i crediti ECM (Educazione Contintinua in Medicina) la formazione a distanza (FAD) continua il suo cammino.

Il dott. Carlo Maggio e la FAD

Personalmente sono profondamente convinto che la distance learning avrà un ruolo sempre maggiore fra le metodiche di crescita personale e di insegnamento. A titolo di esempio, cito un ottimo corso che ho appena completato: "Cardiopatia ischemica cronica: dalla cellula al letto del malato".


Dopo aver completato la visione di 5 lezioni online, ho eseguito il test che ho superato. Con grande soddisfazione ho subito scaricato l'attestato di partecipazione e l'attestato ECM, senza dover attendere di riceverlo via mail. Ben fatto!

Attestato di partecipazione corso FAD sulla cardiopatia ischemica cronica

Attestato ECM corso FAD sulla cardiopatia ischemica cronica

2 commenti:

  1. Lo scetticismo sulla FAD, specialmente in Italia, è molto alto. Questo perché si pensa non ci siano i controlli adeguati e di conseguenza facile barare. Se la FAD è fatta bene, taglia di netto i costi di un corso e permette di avere più possibilità di seguire cose interessanti o di interesse senza per questo rinunciare al lavoro o al quotidiano. Ma, purtroppo, devi comunque studiare! 

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  2. Sono perfettamente d'accordo Sabina. La FAD integra le altre forme di apprendimento, con la differenza che puoi scegliere quando e come fruirne. Pensa mi sono iscritto ad un master sulla nutrizione interamente online con una università telematica. Ho citato The Open University che annovera centinaia di migliaia di studenti. In Italia è impensabile e in questo, a mio avviso, siamo un po' arretrati. Grazie per il commento.

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